Home » Notizie » Puglia, viaggio nei borghi più belli: si parte da Alberobello tra trulli, mare e storia

Puglia, viaggio nei borghi più belli: si parte da Alberobello tra trulli, mare e storia

Alberobello

Alberobello - Immaginario.tv

Dai trulli di Alberobello fino alle scogliere di Polignano a Mare, passando per la luce bianca di Ostuni e l’antico fascino di Otranto: la Puglia dei borghi è un invito a rallentare e guardarsi intorno.

Raccontare i borghi più belli della Puglia non è semplice, e forse non basterebbe un libro. La regione ne custodisce tanti, sparsi tra mare e colline, ognuno con la sua anima, il suo passo. Qui si prova a scegliere quattro tappe, quattro nomi che raccontano un pezzo di questa terra antica e viva.

Alberobello, il paese dei trulli che non somiglia a nessun altro

Se c’è un luogo che chiunque riconosce al primo sguardo, quello è Alberobello. I suoi trulli sembrano disegnati, e invece sono reali, vivi, ancora abitati. In mezzo alla Valle d’Itria, il paese si apre con i suoi tetti a cono, le pietre bianche, le strade che salgono e scendono senza fretta.

Patrimonio dell’umanità Unesco dal 1996, Alberobello non è solo da vedere, è da vivere. Serve perdersi tra Rione Monti e Aia Piccola, entrare in un trullo vero, scambiare due chiacchiere con chi quei muri li conosce da generazioni. È un luogo che non si dimentica, anche se lo si attraversa in un giorno solo.

Otranto, la finestra d’Italia sull’Oriente

Sul versante adriatico, Otranto guarda verso l’alba. Qui, dove il sole sorge prima che altrove, il tempo sembra scorrere diverso. Il Castello Aragonese domina ancora il borgo, la Cattedrale di Santa Maria Annunziata conserva il suo enorme mosaico medievale, mentre le viuzze strette profumano di salsedine e passato.

Appena fuori dal centro, il Faro di Palascia segna il punto più a est d’Italia. E poi ci sono i colori impossibili della cava di Bauxite, il verde intenso dei Laghi Alimini, le spiagge bianche come zucchero. Otranto non è solo mare: è storia scritta nella pietra e nei racconti che i vecchi, ancora oggi, sanno raccontare.

Ostuni, la città bianca che si specchia nel sole

Ostuni appare all’improvviso, salendo dalla piana: un abbaglio di bianco contro il blu del cielo. Le case sono coperte di calce, come si usava nei secoli scorsi per tenere lontane le malattie. Oggi il bianco è il suo tratto distintivo, il suo orgoglio.

Dentro il labirinto di strade si scoprono la Cattedrale di Santa Maria Assunta, i piccoli negozi di artigiani, le piazze assolate. E poi, scendendo verso il mare, le spiagge limpide che sembrano chiamare chiunque passi da lì. Ostuni non si visita di fretta: bisogna camminarla piano, per cogliere quel silenzio leggero che la rende unica.

Polignano a Mare, dove la roccia abbraccia il mare

A Polignano a Mare il mare non è solo uno sfondo: è protagonista. Le case sembrano arrampicate sulla scogliera, il vento corre tra i vicoli stretti e ogni terrazza sembra aprirsi sull’infinito.

La spiaggia di Lama Monachile, incastonata tra due pareti di roccia, è una cartolina ormai famosa. Ma Polignano è anche le sue grotte marine, il centro storico che si srotola tra archi e balconi pieni di fiori, il canto eterno di Domenico Modugno, che qui è nato. C’è perfino una statua che lo ricorda, con le braccia aperte come a volare davvero su quel mare che non smette mai di brillare.