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Isola del Giglio 2025, guida completa: come arrivare, cosa vedere e spiagge da non perdere

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L’Isola del Giglio è quel tipo di posto che non ti urla in faccia la sua bellezza. Te la mostra piano, curva dopo curva, sentiero dopo sentiero. Il mare è limpido, le spiagge sembrano uscite da una cartolina anni ’70, e i borghi ti accolgono con quella calma che sa di estate vera. Si parte da Porto Santo Stefano, ci si mette un’oretta di traghetto e si sbarca in un posto dove il tempo fa un passo indietro.

Come si arriva: traghetto da Porto Santo Stefano e poi via, si rallenta

Il Giglio è a due passi (in mare) dal Monte Argentario, nella provincia di Grosseto. Sta lì, 15 chilometri dalla costa, e si raggiunge solo via mare. Le compagnie Toremar e Maregiglio collegano il porto di Santo Stefano all’isola tutti i giorni, con viaggi che durano circa 60 minuti. Il consiglio è quello di prenotare prima, specialmente in estate e nei fine settimana.

Appena si scende a Giglio Porto, si capisce subito che l’isola è a misura d’uomo: ci si muove a piedi, in bici o con le navette locali. Ogni punto dell’isola si raggiunge senza fretta, seguendo il ritmo del mare e del vento.

Spiagge da non perdere: sabbia, scogli e calette per chi ama il mare semplice

Il Giglio non ha decine di spiagge, ma quelle che ha sono pulite, autentiche e diverse tra loro. Quattro sono quelle che tutti consigliano, e non a caso.

Campese è la più grande, sul lato ovest. Ha sabbia dorata, fondali bassi, ed è perfetta per chi viaggia coi bambini. C’è tutto: bar, stabilimenti, noleggi barca e diving. La torre che si affaccia sulla baia è un punto fermo, fotografata da chiunque passi di lì.

Cannelle, a sud di Giglio Porto, è più piccola ma molto amata. Si arriva in 20 minuti a piedi o in barca. L’acqua è bassa e chiarissima, ideale per nuotare o fare snorkeling.

Caldane è più selvaggia. Per arrivarci bisogna camminare un po’ (sentiero numero 23 da Cannelle) oppure arrivare in barca. È silenziosa, con pochi ombrelloni e tanti profumi intorno.

Arenella, a nord, è una spiaggia di 100 metri con sabbia chiara, qualche scoglio e uno in particolare a forma di tartaruga. In estate parcheggiare è difficile, meglio andarci presto la mattina.

Il Faro di Capel Rosso: un silenzio che resta

In fondo all’isola, nella parte più a sud, c’è il Faro di Capel Rosso. Ristrutturato da tre donne toscane, è oggi un posto unico dove passare qualche ora o dormire immersi nella natura. I colori sono quelli classici – bianco e rosso – e intorno ci sono solo vento, mare e macchia mediterranea. È uno dei luoghi più fotografati dell’isola, ma dal vivo è un’altra storia. Lì, il silenzio ha un suono.

Il cuore dell’isola è in alto: il borgo di Giglio Castello

Giglio Castello sta a 405 metri di altezza, ed è il vero cuore dell’isola. È un borgo medievale con mura antiche, tre torri rotonde, vicoli in pietra e archi sotto cui si passa in silenzio. Camminarci è come tornare indietro nel tempo. Si visita la Rocca Aldobrandesca e la Chiesa di San Pietro Apostolo, che custodisce oggetti sacri e un crocifisso scolpito, forse, dal Giambologna.

Intorno, la macchia mediterranea è ovunque. Più di 700 specie di piante, tra cui mirto, rosmarino, cisti e ginestre. I vecchi boschi di leccio, usati un tempo per il carbone, oggi sono tornati alla loro forma più selvaggia.

Cosa si può fare: camminare, pedalare, tuffarsi o semplicemente guardare

Il Giglio è per chi vuole muoversi senza stress. Ci sono sentieri segnalati che collegano tutto: spiagge, punti panoramici e boschi. Chi ama la bici trova percorsi sterrati tra Giglio Castello e il centro dell’isola.

Fare il giro in barca è quasi d’obbligo: si scoprono grotte nascoste, scogliere verticali, calette segrete. Il mare è trasparente ovunque, perfetto per chi fa immersioni o vuole provare. I centri diving locali sono ben organizzati.

E poi ci sono le visite guidate: archeologia, storia, leggende. Tutto raccontato da chi qui ci è nato o ci vive da sempre.

L’Isola del Giglio è un posto che non ha bisogno di effetti speciali. È tutta lì, fatta di mare, pietra, vento e luce. Quando te ne vai, lo fai sempre un po’ a malincuore.