Home » Intrattenimento » Eleonora Daniele ferma la Rai l’annuncio in diretta: Papa Francesco è morto, lacrime in studio
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La notizia è arrivata mentre in studio scorrevano le prime immagini della puntata. Ore 9.59, lunedì 21 aprile, Storie italiane, Rai 1. La conduttrice Eleonora Daniele, davanti alla telecamera, riceve due agenzie stampa. Non c’è stacco, nessun blocco pubblicitario. Prende un respiro, guarda in basso. Poi dice le parole che cambiano tutto: “È morto Papa Francesco”. La voce trema. In studio cala il silenzio.

L’annuncio davanti a milioni di spettatori

Nel momento in cui la conduttrice comunica il decesso del Pontefice, lo studio si blocca. Le luci restano accese, i microfoni aperti, ma nessuno parla. Eleonora Daniele lascia cadere la scaletta. “In questo momento c’è solo spazio per il silenzio. E per la preghiera”, sussurra. È visibilmente commossa, lo si capisce da come stringe le mani, dallo sguardo fisso sul tavolo. La trasmissione, in onda come ogni mattina, si interrompe nella sua forma, ma non nel contenuto: si apre una pagina nuova, non prevista, fatta di attesa, rispetto, sgomento.

Le immagini non cambiano. Nessun rullo musicale. Niente sigle, grafiche, effetti. Solo la diretta, così com’è. Lo schermo, in quel momento, è specchio di ciò che avviene in migliaia di case. Qualcuno lascia il telefono sul tavolo. Altri mandano messaggi. Sui social appaiono le prime condivisioni: screen della diretta, volti increduli, espressioni raccolte. Il nome Papa Francesco sale in tendenza. Il lutto comincia da lì.

“È la notizia che nessuno vorrebbe dare”

Raggiunta poche ore dopo da Fanpage.it, Eleonora Daniele racconta com’è stato. Le parole sono misurate. “È stata una delle notizie più difficili che mi sia mai trovata a leggere in diretta”. Il tono è serio. Si ferma spesso tra una frase e l’altra. “Quando ho letto quelle righe, ho sentito il gelo. Ho guardato i colleghi in studio, e nessuno diceva niente. Come se tutti avessimo capito che stava succedendo qualcosa che non avremmo voluto affrontare”.

La conduttrice ricorda altri momenti simili. “C’ero anche nel 2005, quando arrivò la notizia della morte di Giovanni Paolo II. Ma oggi è stato diverso. Quello che abbiamo vissuto in quel minuto, lì, in diretta, è stato qualcosa che ti resta dentro. E che non dimentichi”. Poi aggiunge: “Oggi serve solo silenzio, e che tutte le preghiere possano raggiungere Papa Francesco. Nessuno vorrebbe mai dire una cosa così. Ma va detta. E va fatta con rispetto”.

L’ultima notte, la crisi improvvisa, l’attesa del comunicato ufficiale

Secondo le informazioni trapelate dai canali vaticani, Papa Francesco sarebbe stato colto da un malore improvviso nella notte tra domenica 20 e lunedì 21 aprile. Alcuni collaboratori più stretti parlano di una crisi cardiaca avvenuta nelle prime ore del mattino. I medici, da tempo preoccupati per il quadro clinico del Pontefice, avevano già richiesto massima cautela. Ma nelle ore precedenti non era stato diffuso alcun bollettino. Nessun segnale evidente, nessun aggiornamento ufficiale. La notizia è arrivata all’improvviso, come uno squarcio.

Non è ancora chiaro dove si trovasse il Papa al momento della crisi. Le fonti non confermano se fosse già ricoverato o nella sua residenza. Quel che è certo è che il decesso è stato accertato nelle prime ore del mattino. Il camerlengo, come da tradizione, ha avviato le procedure previste in questi casi. Nelle prossime ore si attende un comunicato formale della Santa Sede con i dettagli e le disposizioni per i funerali.

Il peso di una notizia che attraversa il tempo

Nel raccontare la morte di Papa Francesco, Eleonora Daniele ha scelto un tono asciutto. Nessun giro di parole, nessuna enfasi superflua. Solo una frase, detta con voce rotta: “Un uomo che ha parlato al mondo di amore, di pace, di coraggio. Fino all’ultimo giorno”. L’ha detto in chiusura di collegamento, prima che le immagini si aprissero su San Pietro.

Jorge Mario Bergoglio, primo Papa sudamericano, gesuita, scelto nel 2013 dopo la rinuncia di Benedetto XVI, ha guidato la Chiesa per undici anni. Ha scelto di non abitare nei palazzi apostolici, ha voluto stare vicino ai poveri, ha camminato nei luoghi del dolore. Ha affrontato crisi interne, conflitti internazionali, scandali. Ma ha mantenuto sempre uno stile sobrio, diretto, concreto. La sua voce, amata e criticata, ha lasciato un segno. La sua morte ora apre il tempo della sede vacante. Mentre la Chiesa prepara il Conclave, il mondo si ferma per un ultimo saluto.