
Dall’antica Grecia ai giorni nostri, il miele resta uno degli alimenti più preziosi. E il 20 maggio si celebra la Giornata mondiale delle api per ricordarci quanto siano fondamentali per l’ecosistema e per la nostra salute.
Nell’antichità lo consideravano quasi magico. Già ai tempi dei Greci, il miele era apprezzato non solo per il sapore, ma per le sue proprietà. Oggi, a distanza di secoli, la scienza conferma: il miele è un concentrato naturale di benefici. E non è un caso se il 20 maggio si celebra la Giornata mondiale delle api, data scelta in omaggio ad Anton Janša, tra i primi studiosi dell’apicoltura moderna.
Le api non producono solo miele. Sono alla base dell’intero sistema agricolo grazie al loro ruolo nell’impollinazione. Il loro lavoro silenzioso tiene in equilibrio colture e biodiversità. Ma il cambiamento climatico e l’inquinamento minacciano la loro sopravvivenza.
I benefici del miele per il nostro corpo
Secondo la dottoressa Elisabetta Macorsini, biologa nutrizionista, il miele può migliorare la concentrazione, ridurre ansia e stress, e rafforzare la flora intestinale. Non solo. Ha proprietà antibatteriche naturali, conosciute da secoli, che lo rendono utile per tosse e mal di gola.
Il suo valore nutrizionale è dovuto a un mix di carboidrati, vitamine del gruppo B, vitamina C e minerali come calcio, ferro e magnesio. Ogni tipo di miele ha qualità specifiche:
Il miele di ginepro aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo
Quello di tarassaco stimola i reni
Il millefiori supporta il fegato
Il castagno favorisce la circolazione
Un capitolo a parte lo merita il cosiddetto miele integrale. È la versione più naturale: non viene sottoposto a pastorizzazione e mantiene più polifenoli, cioè antiossidanti che aiutano a contenere i processi infiammatori.
Come spiega la nutrizionista, si tratta del miele così com’è prodotto dalle api, filtrato solo per togliere le impurità. Quello “classico”, invece, viene pastorizzato, cioè riscaldato per eliminare microrganismi, ma il processo altera anche consistenza e nutrienti.
Attenzione però alla qualità. Alcuni produttori, per abbassare i costi, aggiungono zucchero: ecco perché è importante controllare bene l’etichetta. E se si sceglie il miele integrale, è fondamentale affidarsi a un produttore serio, vista l’assenza di trattamenti igienizzanti.
Il miele può sostituire lo zucchero?
La risposta è sì, ma con moderazione. Il miele è più ricco di nutrienti rispetto allo zucchero da cucina, ma ha un contenuto calorico simile. Ha anche un indice glicemico più basso, ma questo non significa che se ne possa consumare a volontà.
Per la dottoressa Macorsini, uno o due cucchiaini al giorno sono sufficienti. Meglio ancora se consumato insieme a grassi buoni, come quelli presenti nello yogurt senza zucchero, che ne rallentano l’assorbimento e stabilizzano la glicemia.
Il miele è quindi un ottimo dolcificante, ma non un lasciapassare per esagerare. Se si è già abituati a non zuccherare le bevande o i cibi, non è necessario iniziare a usarlo. Ma resta un alimento valido, sano, e da trattare con rispetto, anche per onorare il lavoro invisibile delle api.