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Un ragazzo di 19 anni è stato arrestato a Bergamo per l’omicidio di Riccardo Claris, 26 anni, ucciso durante una lite tra tifosi di Atalanta e Inter nel quartiere Borgo Santa Caterina. - Immaginario.tv

Un ragazzo di 19 anni è stato arrestato a Bergamo per l’omicidio di Riccardo Claris, 26 anni, dopo uno scontro tra tifosi di Atalanta e Inter nel quartiere Borgo Santa Caterina.

Nella notte tra il 26 e il 27 aprile 2025, un ragazzo di 19 anni è stato fermato dai carabinieri con l’accusa di aver ucciso un giovane di 26 anni, Riccardo Claris, a seguito di uno scontro tra tifosi a Bergamo. L’episodio è avvenuto dopo una discussione degenerata fuori da un bar nel quartiere Borgo Santa Caterina e si è concluso con la morte della vittima a pochi passi da casa sua.

La dinamica dell’alterco tra tifosi nel quartiere Borgo Santa Caterina

I carabinieri hanno ricostruito che la tragedia è scaturita da una tensione tra due gruppi di sostenitori: uno dell’Atalanta, di cui faceva parte Riccardo Claris, e un altro dell’Inter con dentro il presunto aggressore. Questa tensione è esplosa dentro un bar di Borgo Santa Caterina, una zona già nota per la presenza di tifosi di entrambe le squadre.

L’animata discussione è degenerata rapidamente, coinvolgendo più persone, creando un clima acceso. Secondo le testimonianze raccolte sul posto, la lite verbale si è poi spostata all’esterno, dove la situazione è peggiorata. Nei momenti seguenti, è andata avanti tra gli insulti e le provocazioni fino a un confronto fisico. Il coinvolgimento di coltelli ha reso la situazione drammatica.

Il luogo del delitto e il ritrovamento degli oggetti usati

Riccardo Claris è stato colpito con un’unica coltellata vicino all’ingresso della sua abitazione, un fatto che dimostra come l’aggressione abbia seguito le vittime fino alla soglia di casa. Il punto esatto si trova in una strada poco distante dal bar dove è nata la lite. Proprio lì sono stati trovati gli elementi che hanno permesso di chiarire i fatti: la lama e il manico di un coltello in ceramica.

Il coltello, probabilmente spezzato durante l’aggressione o subito dopo, è stato recuperato in prossimità del cadavere, fornendo un importante indizio agli investigatori. Le forze dell’ordine hanno avviato i rilievi proprio lì, acquisendo ogni dettaglio che potesse aiutarli a risalire all’autore del gesto e confermare l’arma usata.

L’arresto e i primi sviluppi sull’inchiesta

Il diciannovenne sospettato dell’omicidio è stato tratto in arresto dopo poche ore grazie a indagini rapide e alla raccolta di testimonianze. Al momento si trova in stato di fermo e dovrà rispondere davanti ai giudici del tribunale di Bergamo. La sua posizione è al centro dell’attenzione degli inquirenti che stanno ascoltando i testimoni per chiarire ogni aspetto della vicenda.

Le autorità hanno escluso al momento altre persone coinvolte nel gesto, pur mantenendo aperta ogni pista. Il clima a Bergamo resta teso, soprattutto tra le comunità di tifosi delle due squadre, dato che l’episodio ha riacceso tensioni legate a rivalità sportive ma sfociate in un dramma dalla conseguenze pesanti.

Il contesto delle tensioni tra tifoserie e l’impatto sugli abitanti

Gli scontri tra gruppi di tifosi a Bergamo non sono un fenomeno nuovo, ma il caso di questa notte mostra come le rivalità possano degenerare in violenza letale. La zona di Borgo Santa Caterina è spesso teatro di raduni e dibattiti tra supporter, che talvolta si trasformano in episodi di tensione.

Le conseguenze per la comunità locale sono evidenti: la paura per la sicurezza e la richiesta di maggior controllo da parte delle forze dell’ordine sono aumentate. Le autorità cittadine stanno riflettendo su come prevenire ulteriori episodi di violenza legati a passioni calcistiche, mentre le famiglie coinvolte affrontano il dolore di una vicenda che ha scosso Bergamo nel profondo.