Scossa di terremoto di magnitudo 3.8 avvertita nella provincia di Bologna con epicentro ad Alto Reno Terme
Una scossa di magnitudo 3.8 ha colpito l’area di Alto Reno Terme nell’Appennino bolognese, avvertita in Emilia-Romagna e Toscana senza causare danni; la Protezione Civile monitora la situazione.

Il 3 maggio 2025 una scossa di terremoto di magnitudo 3.8 ha interessato l’Appennino bolognese, con epicentro vicino ad Alto Reno Terme. Il sisma, avvertito anche in Emilia-Romagna e Toscana, non ha causato danni né feriti. - Immaginario.tv
Una scossa di terremoto ha svegliato diversi comuni della provincia di Bologna nella mattina del 3 maggio 2025. Il sisma, registrato poco dopo l’alba, è stato avvertito in molte zone dell’Emilia-Romagna e della Toscana, causando preoccupazione ma senza provocare danni a persone o cose. L’epicentro è stato identificato a pochi chilometri da Alto Reno Terme, nell’Appennino bolognese, in una zona classificata a basso rischio sismico.
Dettagli della scossa nella provincia di Bologna
La prima scossa di terremoto si è verificata alle 5:08 del mattino del 3 maggio 2025, con una magnitudo stimata di 3.8 secondo i rilevamenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia . L’epicentro è stato posizionato a due chilometri a est di Alto Reno Terme, con una profondità di circa 55 chilometri sotto la superficie terrestre. Questo ha permesso al sisma di essere percepito distintamente non solo nei comuni vicini, ma anche in centri abitati più distanti.
Tra le aree dove la scossa è stata chiaramente sentita figurano città come Modena, Firenze e Prato. Nonostante la forza moderata del terremoto, la profondità ha diffuso la percezione su una vasta porzione del territorio tra Emilia-Romagna e Toscana. Segnalazioni raccolte sul territorio non hanno evidenziato danni strutturali o feriti, ma le autorità locali hanno avviato controlli precauzionali.
In molte zone, le persone si sono svegliate a causa della scossa, descrivendola come un movimento netto, ma di breve durata. Il momento del terremoto, all’alba, ha ridotto probabilmente il rischio di incidenti legati alla mobilità o alla presenza nelle strade. Gli enti preposti mantengono alta la vigilanza, pronti a intervenire nel caso emergessero nuove segnalazioni.
Epicentro e caratteristiche geografiche
L’epicentro del sisma si trova nell’area di Alto Reno Terme, comune montano dell’Appennino bolognese. Le coordinate geografiche ufficiali comunicate dall’Ingv sono 44.14 gradi di latitudine e 10.98 di longitudine. Questa localizzazione conferma una zona caratterizzata da una presenza sismica moderata, ma non frequente.
Il territorio di Alto Reno Terme è situato a 55 chilometri di profondità rispetto al punto di origine del terremoto. La profondità media del sisma è un elemento che rende meno probabile la formazione di danni gravi in superficie ma amplia la percezione della scossa su territori distanti. Questa condizione ha spiegato la diffusione dell’evento anche in aree lontane dall’epicentro.
Il comune di Alto Reno Terme si trova lungo le catene appenniniche che delimitano l’Emilia-Romagna e la Toscana. Questo tratto di territorio è normalmente caratterizzato da una sismicità limitata, però soggetta a movimenti tellurici occasionali. Dopo la scossa, la Protezione Civile ha iniziato una serie di verifiche strutturali per escludere eventuali problemi agli edifici pubblici e privati della zona.
La classificazione sismica e i rischi nella zona di Alto Reno Terme
Alto Reno Terme fa parte della zona classificata come sismica 3 dal Dipartimento della Protezione Civile. Questa categoria indica una regione a basso rischio di eventi sismici distruttivi, ma con possibile presenza di scosse di entità moderata. In pratica, il territorio può subire “scuotimenti modesti” senza danni rilevanti.
L’Italia è suddivisa in quattro zone a seconda del rischio sismico. La zona 1 indica le aree più vulnerabili come parti di Calabria, Sicilia e Abruzzo. La zona 2 comprende territori con una pericolosità medio-alta. La zona 3, dove ricade l’Appennino bolognese, si caratterizza per una minore frequenza e intensità dei terremoti. Infine, la zona 4 riguarda aree con sismicità quasi trascurabile.
Anche nelle zone classificate come 3, le norme italiane prevedono misure antisismiche nelle costruzioni. Queste regole disciplinano i criteri di progettazione per ridurre i rischi in caso di eventi sismici, anche se rari. Gli edifici, pubblici e privati, devono rispettare questi standard per garantire una certa protezione alla popolazione residente. A seguito di scosse come quella del 3 maggio, tecnici della Protezione Civile verificano che non siano proseguiti movimenti anomali e controllano la stabilità degli immobili.
Questo tipo di terremoto ricorda come, anche in territori generalmente considerati sicuri, rimanga importante mantenere un’attenzione sulle condizioni geologiche, per prevenire rischi alla comunità. Le istituzioni valide continuano a monitorare la situazione e garantiscono un supporto immediato qualora si manifestassero evoluzioni inattese.