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A termini imerese le operazioni per il recupero del veliero bayesian affondato a porticello procedono rapidamente

Il recupero del veliero Bayesian affondato nel 2024 a Porticello entra nella fase operativa con il montaggio delle attrezzature a Termini Imerese, garantendo sicurezza e tutela ambientale.

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Il recupero del veliero Bayesian, affondato nel 2024 a Porticello, è imminente: a Termini Imerese si completano le attrezzature per il sollevamento, con tecnologie avanzate e misure ambientali rigorose. - Immaginario.tv

Il lavoro per riportare a galla il veliero Bayesian, affondato lo scorso agosto 2024 nei pressi di Porticello, è ormai prossimo al traguardo. A Termini Imerese si sta infatti completando il montaggio delle attrezzature necessarie per le operazioni di sollevamento del relitto sommerso. Questi preparativi segnano una tappa fondamentale per consentire un recupero sicuro e organizzato di uno dei natanti coinvolti nell’incidente marittimo avvenuto nel tratto di costa vicino a Palermo. Le attrezzature strategiche in fase di assemblaggio includono dispositivi di sollevamento, piattaforme galleggianti e strumenti tecnologici per le immersioni.

Attrezzature principali per il sollevamento del bayesian in fase di montaggio a termini imerese

Tra le dotazioni finora assemblate spicca una gru di notevoli dimensioni progettata per gestire carichi pesanti e movimentare con precisione il veliero una volta agganciato. Il sollevamento di un relitto sommerso richiede macchinari capaci di garantire sicurezza e controllo durante le manovre, evitando ulteriori danni allo scafo. A supporto della gru, è pronta una chiatta galleggiante pensata per offrire stabilità sul luogo dell’operazione. Questa struttura sarà posizionata in mare per ospitare la gru stessa e fungere da base delle attività di recupero, oltre a facilitare la gestione degli oggetti sollevati dall’acqua.

Il ruolo del veicolo subacqueo telecomandato nell’intervento di recupero

Una componente chiave per monitorare l’operazione e assistere il lavoro subacqueo è rappresentata da un veicolo telecomandato, detto ROV . Questo piccolo robot acquatico è attrezzato con videocamere, sensori e altri strumenti utili per ispezionare il relitto, valutare lo stato di conservazione e indirizzare le operazioni di aggancio. Il ROV permette di raggiungere punti altrimenti difficili da esplorare per i sommozzatori e garantisce feedback in tempo reale agli operatori a terra. Nel caso del Bayesian, questo mezzo ha già fornito immagini precise del punto di affondamento e delle condizioni ambientali che circondano il natante sommerso.

Tempi e prospettive per il recupero del veliero bayesian nei pressi di palermo

L’affondamento del Bayesian a Porticello ha destato attenzione per le condizioni in cui si è verificato, con un relitto posizionato a una profondità non eccessiva ma comunque impegnativa da gestire per i soccorritori. Il completamento delle attrezzature a Termini Imerese indica che si sta per entrare nella fase pratica del recupero, con l’attivazione delle operazioni in mare. Le autorità locali e le imprese coinvolte hanno preparato un piano di lavoro pensato per tutelare l’ambiente marino e ridurre l’impatto delle manovre. Le prossime settimane saranno decisive per vedere se il veliero potrà essere sollevato senza problemi tecnici e trasportato per le necessarie verifiche.

Impatto ambientale e controllo della sicurezza durante l’intervento di recupero

L’area marina di Porticello richiede particolare attenzione per l’ecosistema e la comunità locale. Per questo, ogni fase dell’intervento è soggetta a strette norme di sicurezza e ad un monitoraggio ambientale costante. L’utilizzo della gru e della chiatta galleggiante viene coordinato per evitare dispersioni di detriti o sversamenti in acqua. Il veicolo telecomandato, oltre a rilevare dati tecnici, aiuta a prevenire danni indiretti durante l’aggancio del relitto. Le operazioni puntano a tutelare la flora e la fauna marina presenti nella zona, delicata per la presenza di habitat protetti.

Il montaggio delle attrezzature a Termini Imerese rappresenta dunque la fase conclusiva di preparazione per un intervento complesso, che richiede coordinamento tra tecnologia e rispetto dell’ambiente. L’attenzione si sposta ora sulle attività in mare per recuperare il Bayesian e ridurre le conseguenze dell’affondamento nel tratto di costa siciliana.