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L’Etna è tornato a eruttare con fontane di lava alte fino a 200 metri, producendo una nube di cenere diretta verso sud che ha causato la sospensione temporanea dei voli negli aeroporti di Catania e Comiso per motivi di sicurezza. - Immaginario.tv

L’Etna ha ripreso a eruttare con fontane di lava alte 200 metri, causando una nube di cenere verso sud che ha portato alla sospensione temporanea dei voli negli aeroporti di Catania e Comiso nel 2025.

L’Etna ha ripreso a eruttare durante la notte, emettendo fontane di lava alte fino a 200 metri. L’attività vulcanica ha prodotto una densa nube di cenere che si è spostata verso sud, interessando lo spazio aereo locale. La Sac, la società che gestisce gli aeroporti di Catania e Comiso, ha annunciato misure di sicurezza che prevedono la sospensione temporanea dei voli in arrivo.

Dettagli sull’eruzione notturna dell’etna

Tra la notte scorsa e le prime ore del mattino del 2025, l’Etna ha mostrato una ripresa intensa della sua attività. Le fontane di lava hanno raggiunto altezza notevoli, fino a 200 metri, visibili da diverse zone limitrofe. Il fenomeno vulcanico ha generato un getto continuo di materiale piroclastico e gas, la cui nube si è diffusa verso sud, complicando la situazione per il traffico aereo.

L’eruzione si è sviluppata nel settore sud-est del vulcano, noto come C2, zona frequentemente interessata da fenomeni simili, ma questa volta con un’intensità superiore alle recenti eruzioni. Le emissioni di cenere hanno raggiunto quote atmosferiche che, combinate con le condizioni meteorologiche, hanno portato alla formazione di una vasta nube. Il rischio rappresenta un pericolo per la sicurezza del traffico aereo e dei centri abitati sottostanti.

Impatti sulla gestione aeroportuale di catania e comiso

La Sac ha comunicato che l’unità di crisi, istituita per monitorare la situazione, ha disposto la chiusura degli spazi aerei di competenza sud del vulcano, limitando l’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania. La decisione è nata dall’esigenza di evitare qualsiasi contatto tra le aeronavi e la nube di cenere vulcanica, considerata un grave pericolo per i motori degli aerei.

I voli in arrivo sono stati ridotti fino a 5 voli all’ora, una limitazione che durerà fino alle 11 del mattino circa del 2025. Questo intervento ha causato ritardi e la riorganizzazione degli slot di atterraggio, con possibili ripercussioni sulle coincidenze e sui passeggeri in transito. La situazione viene costantemente monitorata e gli aggiornamenti verranno forniti in base all’evolversi dell’attività vulcanica e della qualità dell’aria nello spazio di controllo.

L’aeroporto di Comiso, anch’esso gestito dalla Sac, ha subito analoghe restrizioni per evitare rischi simili. Anche qui il traffico aereo è stato rivisto per evitare il passaggio sotto la nube di cenere.

Caratteristiche della nube di cenere e rischi per il traffico aereo

La nube di cenere vulcanica prodotta dall’Etna presenta particelle molto fini e abrasive, capaci di danneggiare i motori degli aeromobili e compromettere i sistemi di navigazione. La cenere può provocare guasti improvvisi, con conseguenze potenzialmente pericolose per la sicurezza dei voli. Per questo motivo, le autorità aeronautiche internazionali mantengono rigorose restrizioni in caso di presenza di queste nubi negli spazi aerei.

Il settore C2, interessato dall’emissione, è sotto stretta sorveglianza. Le condizioni meteorologiche e i venti hanno spinto la nube verso sud, in direzione degli aeroporti citati. La composizione della cenere e il suo movimento sono monitorati con sistemi radar e satellitari. Eventuali variazioni che portassero a un miglioramento o peggioramento della qualità dell’aria porteranno a nuovi provvedimenti.

Anche gli abitanti e le comunità circostanti sono stati invitati a prestare attenzione alle informazioni diffuse dalle autorità locali, per limitare l’esposizione a polveri e detriti vulcanici.

Contesto storico delle eruzioni recenti dell’etna

L’attività dell’Etna, uno dei vulcani più attivi del mondo, si manifesta con frequenza variabile e spesso produce fenomeni come fontane di lava e emissioni di cenere in atmosfera. Negli ultimi anni, si sono registrate diverse eruzioni di intensità moderata che hanno interessato il traffico aereo e la popolazione della Sicilia orientale.

L’esperienza passata ha mostrato l’importanza di intervenire tempestivamente sulla gestione del traffico aereo, per minimizzare i rischi. Nel 2023 l’aeroporto di Catania ha dovuto sospendere decine di voli in seguito a eruzioni con caratteristiche simili. Questi eventi hanno portato a un coordinamento più stretto tra autorità vulcanologiche, gestori aeroportuali e forze di protezione civile.

Il monitoraggio continuo e la comunicazione con i controllori di volo restano fondamentali per mitigare effetti negativi e garantire sicurezza senza interrompere più del necessario le attività aeroportuali. L’eruzione della notte scorsa conferma come l’Etna rimanga un elemento di attenzione costante, soprattutto in una regione così densamente popolata e con traffico aereo intenso.