Home » Travel » Maiori, il borgo dei limoni tra storia millenaria, mare cristallino e sentieri nella natura
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Costiera Amalfitana - immaginario.tv

Tra le tappe imperdibili della Costiera Amalfitana spicca Maiori, antico borgo marinaro famoso per i suoi limoni profumati, le spiagge estese e un passato ricco di vicende che ancora oggi segna il paesaggio e la cultura locale.

Tra i borghi che punteggiano la Costiera Amalfitana, Maiori ha un’identità tutta sua. Più discreta rispetto a Positano e Amalfi, ma capace di sorprendere chi si prende il tempo di scoprirla. Basta una passeggiata tra le case bianche affacciate sul mare o lungo i pergolati di limoni per respirare il profumo di una storia antica, fatta di mare, terra e uomini.

Maiori: il legame tra mito e realtà

La nascita di Maiori si perde tra racconti mitologici e fonti storiche. Una leggenda vuole che il borgo sia stato fondato dalla dea Maia, protettrice della natura in fiore. Più concretamente, si sa che i primi insediamenti risalgono agli Etruschi o agli esuli di popolazioni stanziate vicino all’attuale Vietri sul Mare.

Nel IV secolo a.C. furono i Picentini a stabilirsi qui, seguiti dai Romani che portarono sviluppo agricolo e commerciale. Dopo essere entrata nell’842 nella Confederazione degli Stati Amalfitani, Maiori partecipò alla costruzione della più antica repubblica marinara italiana. L’epoca d’oro fu interrotta dalle invasioni saracene, poi dai Normanni, che riportarono l’economia su agricoltura e pesca.

Maiori conobbe nuovi scossoni con il maremoto che devastò le coste e la peste del 1348. Dopo il Seicento passò al Regno delle Due Sicilie, vivendo una lenta ripresa fino all’Unità d’Italia. Ancora oggi, tra i vicoli e nelle piazze, si avverte l’eco di questi secoli burrascosi.

Arrivare a Maiori significa scoprire una cittadina divisa tra mare e colline. La strada che collega Amalfi a Maiori, scavata nella roccia a metà Ottocento, offre scorci che sembrano dipinti. Il centro abitato si sviluppa lungo la costa, mentre sulle alture resistono gli antichi casali.

Tra i simboli del borgo c’è la Collegiata di Santa Maria a Mare, costruita nel XIII secolo su una fortificazione longobarda. L’interno presenta tre navate, mentre all’esterno domina la cupola ricoperta di maioliche colorate, tipiche della tradizione di Vietri. Da visitare anche l’Abbazia di Santa Maria de Olearia, risalente al X secolo: tre cappelle affrescate che raccontano la spiritualità del Medioevo amalfitano.

Nel centro si trova il Palazzo Mezzacapo, oggi sede del municipio. Molto del patrimonio più antico di Maiori andò distrutto durante l’alluvione del 1954, ma l’atmosfera di un tempo si può ritrovare nei film girati da Roberto Rossellini, che qui ambientò capolavori come Paisà e Amore.

Mare, sentieri e vita lenta: il fascino discreto di Maiori

Chi visita Maiori non può perdere il Sentiero dei Limoni, un percorso panoramico che collega il borgo a Minori. Tra terrazze coltivate a limoni, muretti a secco e viste vertiginose sul blu, si cammina sospesi tra cielo e mare.

Sul fronte balneare, Maiori vanta la spiaggia più lunga della Costiera Amalfitana, un chilometro di sabbia scura d’origine vulcanica. Accanto alla grande spiaggia si trovano piccole calette appartate come Capo d’Orso, Glauco e Cala Bellavia, raggiungibili in barca o a piedi.

Di sera, il lungomare e Corso Reginna si animano di luci e voci. Nessun caos, nessuna mondanità sfacciata: Maiori invita a godersi il tempo con lentezza, tra una passeggiata e una cena a base di pesce fresco. È un posto dove il profumo del mare si mescola a quello dei limoni, e basta poco per sentirsi parte di qualcosa che va oltre la semplice vacanza.