Gareth Evans torna con havoc: tra azione e caos nel nuovo thriller di Netflix

Gareth Evans, noto per il suo impatto rivoluzionario nel cinema di arti marziali, torna a far parlare di sé con il suo ultimo film “Havoc“. Dopo aver ridefinito il genere nel 2011 con “The Raid: Redenzione“, Evans ha intrapreso un percorso cinematografico che lo ha visto esplorare altre tematiche. Adesso, con la sua nuova produzione, disponibile su Netflix dal 25 aprile 2025, si riafferma nel mondo dell’azione, portando sullo schermo una storia carica di tensione, violenza e, chiaramente, di sparatorie.

Un ritorno atteso nel mondo dell’azione

Dopo il grande successo di “The Raid” e del suo sequel “The Raid 2: Berandal“, Gareth Evans si è allontanato dal genere d’azione per dirigere il film “Apostolo“. Quest’ultimo ha messo in mostra le sue capacità registiche in un contesto differente, lontano dai combattimenti e dalle coreografie mozzafiato. Tuttavia, con “Havoc“, il regista torna a concentrarsi sulla violenza e l’adrenalina che lo hanno reso famoso. Questo film è attesissimo, non solo per i fan del suo lavoro precedente, ma anche per coloro che cercano un’esperienza visiva intensa nel contesto del cinema contemporaneo.

La trama di havoc

La trama ruota attorno a un detective della polizia, un personaggio in crisi, ricoperto da problemi personali e professionali. La sua storia si intreccia con quella di un politico corrotto, che sfrutta una sua azione passata per ricattarlo, dando inizio a una spirale di eventi drammatici. L’elemento del ricatto rappresenta un tema ricorrente nel cinema d’azione americano, e Evans riesce a riproporlo in una nuova luce, mantenendo il focus sulle dinamiche tra il bene e il male.

Un film carico di azione e sparatorie

“Havoc” non è solo un film con una trama avvincente, è anche una competizione nel mondo delle sparatorie al cinema. Infatti, il film si propone di superare record storici di pallottole sparate in un film occidentale. Il primato è attualmente detenuto da “Costretti a uccidere” di Antoine Fuqua, ma titoli come “Free Fire” mostrano una crescente predilezione per le sequenze d’azione ad alto impatto. Evans riesce a catturare l’attenzione con un approccio visivamente esplosivo e coreografato, evocando il caos che caratterizza gran parte della sua opera precedente.

Immersione nel crimine

La prima metà del film instaura un’immersione nel mondo del crimine, dove un detective si ritrova coinvolto in una guerra tra bande. La sua indagine lo porta a scoprire trame più grandi di lui, mettendo in pericolo la sua vita e quella di coloro che gli stanno intorno. Le sparatorie non sono solo un contorno, ma diventano un elemento centrale della narrazione, contribuendo a sviluppare il personaggio principale e a rendere palpabile la tensione.

Tematiche e stile di Gareth Evans

Evans, durante gli anni, ha raffinato il suo stile narrativo, dove il conflitto non è mai solo fisico, ma esplora anche le debolezze umane e le scelte morali. In “Havoc“, la violenza è un riflesso delle conseguenze delle azioni dei personaggi e del contesto sociale in cui si muovono. Ogni sparatoria e ogni combattimento rivelano non solo l’abilità del protagonista, ma anche il suo tormento interiore.

Il significato del titolo

Il titolo “Havoc” stesso riassume l’essenza di questo film, che si concentra sul caos, la devastazione e le ripercussioni violente che seguono le scelte compiute dai protagonisti. La narrazione, pur mantenendo una struttura semplice, mette in risalto l’importanza dell’azione e della reazione all’interno della storia. Il film non offre risposte facili, ma porta lo spettatore a riflettere sul caos che il crimine porta nella vita degli uomini.

Con “Havoc“, Gareth Evans dimostra di sapere mescolare efficacemente una trama intrigante con sequenze d’azione all’altezza delle aspettative dei fan. Il film si posiziona come un nuovo capitolo nel suo lavoro, invitando il pubblico a immergersi in un mondo di tensione e adrenalina, con la qualità degli elementi visivi che solo un regista di esperienza può offrire.