Home » Travel » Lago di Bracciano 25 aprile 2025: i posti segreti dove andare, cosa fare e dove mangiare davvero bene
Screenshot 2025-04-22 120333

Lago Di Bracciano (Fonte Facebook @Consorzio Lago Di Bracciano )

Chi ha in mente una giornata diversa, lontana dal traffico e dalla confusione, guarda spesso verso il lago. Il 25 aprile, in molti scelgono il lago di Bracciano, a meno di un’ora da Roma. Una meta che non ha bisogno di grandi presentazioni: tre borghi affacciati sull’acqua, sentieri che si arrampicano tra ulivi e boschi, trattorie vere, dove si mangia bene e si spende il giusto. Nessun evento organizzato, niente palco né musica a tutto volume. Solo tempo, spazio e silenzio.

Bracciano, Anguillara, Trevignano: tre luoghi, tre ritmi diversi

Chi arriva a Bracciano per la prima volta resta colpito dal castello. Imponente, visibile anche da lontano, domina l’intero paesaggio. Il Castello Orsini-Odescalchi si può visitare anche il 25 aprile: sale affrescate, armature, terrazze con vista aperta sul lago. Appena fuori, ci si perde tra vicoli stretti, scalinate e scorci che sembrano rimasti fermi nel tempo. Il centro storico è piccolo, ma ben tenuto. Perfetto per una passeggiata lenta, magari con sosta al belvedere prima di scendere verso la riva.

Anguillara Sabazia, invece, colpisce per la forma. Il borgo si allunga sul promontorio, con le case che si stringono l’una all’altra fino a formare una specie di scalinata naturale. In cima, un piccolo piazzale affacciato sull’acqua. Sotto, la passeggiata sul lungolago, frequentata ma mai caotica. Ci si può sedere sui gradini, guardare le barche ferme, mangiare un gelato o restare a leggere con il vento che arriva da nord.

Poi c’è Trevignano Romano. Più tranquilla, più riservata. Qui il tempo sembra passare in modo diverso. Chi la conosce bene sa che basta una bici o una camminata a passo lento per attraversare tutto il paese. La sponda è ordinata, le spiagge libere, i bar non esagerano coi prezzi. E se si ha voglia di camminare davvero, la salita verso la Rocca dei Vico vale lo sforzo: si arriva in cima con le gambe un po’ stanche, ma la vista ripaga tutto.

Camminate, bici e acqua calma: cosa fare

Il lago non è solo cartolina. È anche posto dove ci si muove. Chi ama le escursioni ha diverse opzioni. Alcuni scelgono i sentieri tra Trevignano e Bracciano, altri puntano verso Martignano, un laghetto più piccolo e selvatico, collegato da una strada sterrata. Lì si cammina in silenzio, spesso senza incontrare nessuno. Il rumore più forte è quello degli uccelli acquatici che attraversano il cielo.

Chi preferisce restare vicino all’acqua può noleggiare una canoa o un sup, partendo da uno dei tanti punti sul lungolago. Non servono permessi, non servono istruzioni complicate. Basta salire e iniziare a remare. Il divieto ai motori rende il lago adatto anche ai meno esperti: nessuna onda, niente barche a disturbare. Solo calma piatta.

Per chi vuole fare meno fatica, ci sono i battelli elettrici. Partono da Anguillara e fanno il giro lento, con poche fermate e qualche spiegazione. Non è una crociera turistica, ma un buon modo per vedere tutto da un’altra prospettiva, seduti in silenzio mentre l’acqua scorre.

Dove fermarsi a mangiare: pochi nomi giusti, senza troppi fronzoli

Il 25 aprile, i ristoranti si riempiono presto. Chi conosce la zona prenota. Gli altri cercano strada facendo. A Bracciano, sotto il castello, ci sono un paio di locali con terrazza. Prezzi onesti, cucina di lago: coregone alla griglia, pasta con pesce di lago, dolci semplici, senza strane invenzioni. A Trevignano, le cose migliori si mangiano vista lago, ma non troppo vicino alla piazza. Le osterie laterali lavorano bene, servono piatti caldi, carciofi, formaggi del posto, e porzioni abbondanti.

Anguillara, invece, è perfetta per chi ama mangiare con i piedi quasi nell’acqua. I ristoranti si allungano vicino al molo, i tavoli sono quasi tutti all’aperto. Il menu varia poco: antipasti locali, frittura leggera, qualche secondo tradizionale. Ma tutto arriva senza attese infinite, ed è più genuino di quanto sembri a prima vista.

Chi non vuole fermarsi può passare in un forno o in una bottega, prendere pane, porchetta, frutta e farsi il proprio picnic. Sulle rive ci sono aree verdi, panchine, punti ombreggiati. Nessuno vieta nulla, basta non lasciare sporco. È così che si sta al lago.