
L'articolo analizza il pontificato di Papa Francesco, evidenziando il suo approccio distintivo alle tematiche geopolitiche, focalizzato sulla giustizia sociale. Viene discusso il suo rapporto difficile con Donald Trump, la condanna della guerra in Ucraina, l'attenzione ai cristiani perseguitati in Medio Oriente, la crisi dei migranti nel Mediterraneo e la lotta contro il cambiamento climatico, sottolineando il suo impegno per - Gaeta.it
Negli anni del suo pontificato, Papa Francesco ha abordato tematiche geopolitiche con un approccio distintivo, spostando il focus dalla tradizionale diplomazia a una visione più profonda di giustizia sociale. Le sue dichiarazioni e iniziative hanno spesso contraddetto le posizioni ufficiali delle potenze mondiali, rendendolo una figura controversa e carismatica.
Il rapporto difficile con Donald Trump
I rapporti tra Papa Francesco e la Casa Bianca durante l’amministrazione Trump sono stati teatri di tensioni evidenti. Sin dall’inizio, il pontefice ha espresso riserva su diverse politiche del presidente, in particolare su immigrazione, ambiente ed economia. La prima frizione si è verificata nel 2016, quando, al ritorno da un viaggio in Messico, Francesco ha affermato che chi pensa solo a costruire muri e non ponti non è cristiano. Questa affermazione fu interpretata come una critica diretta al candidato repubblicano, provocando una risposta rapida da parte di Trump, che accusò il Papa di essere influenzato dal governo messicano.
Nel corso dell’amministrazione Trump, le divergenze si sono amplificate. La decisione del presidente di ritirare gli Stati Uniti dagli Accordi di Parigi nel 2017 è stata interpretata come una violazione delle responsabilità ecologiche, contraddicendo l’enciclica Laudato si’ pubblicata da Francesco nel 2015, un documento che richiamava i leader globali ad affrontare la crisi climatica. In merito all’immigrazione, le politiche della Casa Bianca, caratterizzate da un approccio rigoroso e una severa separazione delle famiglie di migranti, hanno trovato il pontefice in totale disaccordo. Francesco ha valorizzato in più occasioni la dignità umana dei migranti, denunciando come disumane le politiche che minacciavano l’unità familiare.
Un incontro formale tra Francesco e Trump si è tenuto il 24 maggio 2017. Durante il colloquio, i due leader hanno discusso di pace, dialogo interreligioso e ambiente. Le immagini raffigurano un Papa serio e quasi distante accanto a un Trump sorridente, indicando una tensione palpabile. Alla fine, Francesco ha donato a Trump una copia della sua enciclica, un gesto di speranza per un impegno maggiore su temi cruciali.
La guerra in Ucraina e il ruolo della Santa Sede
La guerra in Ucraina, scatenata dall’invasione russa nel febbraio 2022, ha visto Papa Francesco posizionarsi non come un attore politico, ma come una voce morale. Fin dall’inizio del conflitto, ha condannato l’aggressione con fermezza, parlando di un popolo martirizzato e definendo la guerra come «sacrilega» e «disumana». L’attenzione del Papa si è concentrata sulle violenze inflitte ai civili, citando nomi di città come Mariupol e Bucha, lutti che hanno colpito molti. Tuttavia, Francesco ha cercato di mantenere aperto un canale di dialogo, evitando di aderire alle logiche di conflitto fra amici e nemici.
L’approccio del pontefice è stato caratterizzato da gesti concreti. Ha inviato in missione il cardinale Matteo Zuppi per tentare una mediazione tra Kiev e Mosca, e ha manifestato la sua vicinanza alle famiglie dei prigionieri di guerra. La sua volontà di essere un facilitatore in eventuali negoziati di pace, senza mai schierarsi apertamente, ha suscitato dibattito e critiche, ma ha anche mantenuto viva l’idea di un dialogo possibile.
Iniziative in Medio Oriente
Francesco ha dedicato attenzione al Medio Oriente, un’area segnata da conflitti e persecuzioni religiose. Fin dall’inizio del suo pontificato ha denunciato la situazione critica dei cristiani perseguitati, in particolare in Siria e Iraq. Il viaggio storico in Iraq nel marzo 2021 ha rappresentato un passo significativo, il primo di un Papa nel paese. Ha visitato città devastate dall’ISIS come Mosul e Qaraqosh, e ha incontrato l’ayatollah Al-Sistani. Durante questo viaggio, Francesco ha rilanciato il messaggio che la speranza e la fratellanza devono prevalere sul conflitto e sulla violenza.
La visita è stata un monito alla comunità internazionale, evidenziando l’urgenza di non dimenticare le minoranze religiose. Le sue parole di quell’epoca rimangono emblematiche: «La fraternità è più forte del fratricidio, che la speranza è più forte della morte». Questa enfasi sulla pacificazione ha cercato di attrarre l’attenzione globale sulle questioni umanitarie, oltre le mere considerazioni geostrategiche.
La crisi dei migranti nel Mediterraneo
Un altro tema chiave del pontificato di Francesco è stato quello dei migranti nel Mediterraneo. Spesso si è riferito al mare come “il più grande cimitero d’Europa”, denunciando la tragedia dei migranti e le responsabilità che gravano sugli Stati europei. In un contesto di chiusura delle frontiere e politiche di esclusione, il Papa ha ribadito il diritto all’accoglienza e alla dignità umana di chi fugge da guerra e povertà.
Eventi come i suoi viaggi a Lampedusa nel 2013 e a Lesbo nel 2016 e nel 2021 hanno avuto un impatto notevole, restituendo volti e storie ai migranti spesso invisibili. Ha sottolineato la responsabilità collettiva dei Paesi dell’Unione Europea nel garantire dignità e protezione a tutte le persone in fuga. Il convegno tenuto a Marsiglia nel 2023 ha ulteriormente rinforzato il suo messaggio, chiedendo un ripensamento delle politiche migratorie vigenti.
La lotta contro il cambiamento climatico
Sulla questione climatica, l’enciclica Laudato si’ del 2015 e il successivo aggiornamento Laudate Deum del 2023 rappresentano i momenti culminanti dell’impegno di Francesco. Ha denunciato l’inerzia dei Paesi industrializzati e il modello economico predatorio che colpisce più duramente le popolazioni vulnerabili. La sua voce si è fatta sentire nei vertici ONU e in altre sedi internazionali, dove ha invitato i leader a interventi responsabili oltre ogni considerazione economica.
La crisi climatica è da lui vista come una crisi morale, e Francesco ha esortato a fare scelte coraggiose. La sua posizione ricalca l’idea che ogni essere umano ha diritto a un ambiente sano e sostenibile. L’enfasi sui più colpiti dai disastri climatici spinge a interpretare l’urgenza di agire con determinazione per un futuro più green e giusto.
La figura di Papa Francesco si profila dunque come quella di un pontefice capace di sfidare le convenzioni, promuovendo dialogo e giustizia in un mondo complesso e spesso conflittuale.