Bonus Bebè 2025, attiva la piattaforma inps: come ottenerlo, chi può richiederlo e quando scade

Bonus Bebè 2025, al via le richieste inps: chi può riceverlo, come funziona e tempi da rispettare
È partita alle 8:30 del 17 aprile la piattaforma dell’Inps per richiedere il bonus bebè da 1.000 euro, rivolto alle famiglie con figli nati o adottati dal 1° gennaio 2025 in poi. La domanda va fatta online, da uno dei due genitori, entro 60 giorni dalla nascita o adozione. Se il bambino è nato o stato adottato prima del 17 aprile, il termine si sposta: ci sarà tempo fino al 16 giugno per inviare la richiesta.
Requisiti per fare domanda: chi ha diritto al contributo
Per ottenere il bonus serve rispettare alcune condizioni precise, sia legate alla situazione personale che a quella economica. Il genitore che presenta la domanda deve essere cittadino italiano, oppure comunitario, o titolare di permesso di soggiorno UE di lungo periodo. In alternativa, va bene anche il permesso unico di lavoro valido per più di sei mesi.
Altro punto essenziale: il genitore deve essere residente in Italia quando presenta la richiesta, e lo deve essere anche alla data dell’evento, cioè quando è nato o arrivato il bambino.
Sul fronte economico, il reddito ISEE deve essere sotto i 40.000 euro l’anno. Non si contano, però, gli importi dell’Assegno unico universale.
Inps controllerà automaticamente i dati, ma in alcuni casi potrà chiedere documenti aggiuntivi se qualcosa non torna. L’obiettivo è semplice: sostenere le famiglie in un momento in cui le spese aumentano e il tempo per occuparsene, spesso, manca.
Come arriva il bonus: modalità e ordine di pagamento
Il bonus sarà versato una volta sola, nella modalità indicata in fase di domanda: si può scegliere tra accredito su conto con Iban o bonifico domiciliato.
L’erogazione seguirà l’ordine cronologico di arrivo delle domande già accettate, fino a esaurimento fondi. Per il 2025 il governo ha messo sul tavolo 330 milioni di euro, cifra che dovrebbe coprire tutte le richieste, ma non è escluso che venga esaurita se le domande saranno moltissime.
L’Inps invita a controllare bene i dati inseriti: IBAN, residenza e composizione del nucleo familiare sono le voci più delicate. Un errore lì può far saltare tutto o ritardare il pagamento.
Il bonus è compatibile con altri sostegni statali, ma non con misure regionali simili che ricalcano la stessa funzione.
Chi rientra nei requisiti farebbe bene a non aspettare troppo: ogni giorno conta, e il contributo può davvero fare la differenza nei primi mesi, quando le spese si sommano e il tempo sembra sempre troppo poco.